mercoledì 11 novembre 2015

IL GOVERNO, IL PARLAMENTO SONO DAVVERO LO SPECCHIO DEL PAESE? Un pò di storia. Nel 1981 in Francia il Presidente Mitterand abolì la pena di morte, nonostante la maggioranza dei francesi (opinione pubblica) fosse contraria. I crimini non aumentarono per effetto del provvedimento, la società si adattò velocemente e la Francia tutta fece un passo avanti nella civiltà e nella democrazia. Tutto ciò a dimostrazione che un governo, un presidente, una coalizione illuminati e democratici possono ( e in certi momenti lo devono) fare scelte che apparentemente vanno contro l'opinione pubblica corrente. Esempi di oggi? Le unioni civili, le adozioni per le coppie omosessuali, l'educazione sessuale curricolare nelle scuole, l'abolizione dell'8 per mille, il reddito sociale o di cittadinanza, i prelievi fiscali alle pensioni e ai redditi più alti e via così. Voglio dire che il tasso di democrazia di un governo non si misura dalla sua capacità di accodamento al "sentire comune" tipica del populismo peronista, ma alla sua capacità di percepire i mutamenti utili e necessari per il progredire democratico, cogliendone le caratteristiche pedagogiche ed educative, e di prevederne le ricadute positive nel medio e lungo termine. Un discorso troppo complicato per il turborenzismo, ma anche per larga parte della "sinistra" nuova o vecchia che sia.....?

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