venerdì 4 novembre 2011

La protesta di Oakland

Qualcosa di nuovo sta nascendo; proprio dagli Stati Uniti (ex nuovo mondo) sale l'onda di una protesta dalle forme indedite e dagli svilippi imprevedibili. A Oakland è in  corso da alcuni giorni una mobilitazione che sta allargandosi e tocca strati di popolazione sempre più ampi; i media americani e ora anche  la stampa internazionale, osservano attentamente il fenomeno Oakland Occupy; non sono solo "indignados" , è un fiume in piena che trascina con se lavoratori pubblici e privati, sindacati, lavoratori della conoscenza, studenti, insegnanti, casalinghe, cittadini di tutte le età, e pare non fermarsi. Cosa chiedono? Semplice; siamo il 99% della popolazione (we are the 99) , fermiamo l'1% che si arricchisce sulle nostre spalle (shut down the 1%). In questo semplice slogan , traducibilissimo in ogni lingua del mondo, sta l'essenza della protesta; giustizia, equità, solidarietà. Non si sbaglia, è un linguaggio semplice diretto, che va al cuore del problema; senza mediazioni nè semantiche nè fattuali e perciò stesso colpisce, contagia, attecchisce e si propaga. E al tempo stesso chiama a raccolta tutti; tu da che parte stai, in quale delle due parti ti collochi? Sta accedendo qualcosa di inedito; gli slogan e le parole d'ordine del movimento, attraverso  il nuovo linguaggio della protesta, sta per confrontarsi alla pari e direttamente senza mediazioni con quello del mercato, della finanza, dei padroni del mondo; la "politica" del mondovecchio è in disparte , sta perdendo terreno , soprattutto perchè è sempre più afasica, senza parole, soprattutto perchè figlia di un linguaggio che sta per finire nel dimenticatoi della storia. Collegatevi ! http://www.occupyoakland.org/

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