lunedì 21 novembre 2011

La Spagna di Zapatero è finita; servirà la lezione alla sinistra italiana?

No; non servirà. I commenti dei media di sinistra si limitano ad una presa d'atto distaccata o , tuttal'più, ad analisi superficiali limitate ai seguenti argomenti:
1) incapacità del governo di Zapatero nel gestire la crisi spagnola nel quadro della più generale crisi europea e mondiale
2) non aver saputo proporre misure efficaci per contrastare la disoccupazione crescente e rilanciare la crescita
3) le riforme sui diritti civili hanno allontanato il voto del ceto medio
Sono le stesse ragioni che in sostanza adduce la destra liberal. E allora che differenza c'è? Nell'articolazione dei provvedimenti, si dice. E allora vediamoli.  Le  iniziative in campo economico che un eventuale governo di centrosinistra in Italia si troverebbe ad intraprendere non sarebbero molto differenti da quelle intraprese da Zapatero; tagli alle pensioni, blocco dei salari, niente patrimoniale (seria), niente ICI sui patrimoni ecclesiastici, nessun investimento nella green economy, pochi ritocchi di facciata alle spese della casta, federalismo edulcorato, etc. etc. tutto nel segno e nel solco delle compatibilità bancarie, delle indicazioni vessatorie (verso i poveri e il ceto medio) della BCE e del FMI. Questo si dovrebbe aspettare il popolo italiano in caso di vittoria di questo centrosinistra, così come si presenta oggi sulla scena politica. Nessun ripensamento dalla lezione spagnola, nessuna risposta alle seguenti domande; come mai in Spagna è cresciuta l'area di astensione? come mai il popolo degli indigandos non è andato al voto? come mai chi votava socialista prima ha votato a destra oggi? forse per qualche ragione misteriosa? la risposta è molto semplice: perchè il voto a sinistra era sostenuto dalla speranza di una politica di SINISTRA ; sentendosi traditi, frustrati, impoveriti, costretti a crescenti rinunce, senza una prospettiva nel lungo o medio periodo, gli spagnoli (poveri, disoccupati, giovani e ceto medio ) si rivolgono alla destra (con una faccia pulita) che almeno, sperano, farà quel che promette oppure non vanno a votare. Tutta la sinistra europea è in questo cul de sac; non può stare all'opposizione perchè da lì non conta nulla ma non può stare neppure al governo perchè lo riperde regolarmente, non essendo capace, o meglio non vuole, proporre una via alternativa.

Nessun commento:

Posta un commento